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IL RICORDO E’ UN FRAMMENTO DI TEMPO FERMO NEL CUORE



di Margherita Arancio

Ho sempre scritto dei siti archeologici della Valle dei RE, di Abusimbel , delle Piramidi, ma non mi sono mai soffermata a parlare delle donne Egiziane. Nella civiltà Egizia la bellezza aveva molti significati, la cosmesi era considerata una necessità per la cura e igiene del corpo, la bellezza esteriore non per ultimo aveva un fine religioso e una funzione funeraria. Il valore ornamentale della cosmesi divenne molto importante, donne e uomini cercavano di migliorare la propria immagine usando trucchi , creme , unguenti, in modo quotidiano. Plinio scriveva che l’Egitto era il più grande produttore di unguenti e pomate, le sostanze più raffinate venivano dal delta del Nilo ed erano custodite in vasetti molto belli, realizzati in alabastro(MUSEO DEL CAIRO) .

L’igiene e la cura della persona erano fondamentali, la pulizia del corpo era collegata anche alla purezza dello spirito tanto da far costruire bagni e servizi igienici nelle case. Erodoto scriveva “preferiscono essere puliti piuttosto che belli . Indossano vesti di lino sempre freschi e profumati.” La purificazione del corpo del Faraone era il primo rituale al quale il Re si sottoponeva ogni giorno, veniva truccato e cosparso di incenso . I Sacerdoti davano al sovrano delle piccole palline di natron da masticare per mantenere una buona igiene orale. Molte donne e uomini per motivi igienici usavano radersi il capo, ma solitamente le donne indossavano delle parrucche fatte di capelli umani intrecciati sulle quali veniva posto un cono profumato che con il calore si scioglieva e inumidiva i capelli di profumo. Le essenze erano usate da tutti i ceti sociali, naturalmente quelle più raffinate e costose erano solo per le classi agiate. Il profumo più famoso era il Kyphi, ottenuto con sedici piante selvatiche come bacche di ginepro, cedro, menta, pistacchio, cannella etc.. Il kyphi veniva applicato sui capelli e anche nelle parti intime. I colori utilizzati per gli occhi erano due , il verde ricavato dalla malachite e il nero dalla galena che servivano anche per la protezione degli occhi dal sole e dalle infezioni. Il bistro, oggi chiamato kajal , serviva per tracciare una linea nera sulle labbra e sugli occhi donando cosi’ uno sguardo magnetico. Per ringiovanire la pelle usavano stendere una miscela di creme a base di natron, alabastro, miele, sale marino, per le donne che avevano la pelle più scura si usava la polvere di alabastro mista al miele. Per le unghie e le labbra si usava mescolare ocra rossa diluita con grasso e resine . Anche le rughe venivano trattate con una crema applicata per sei giorni consecutivi composta di cera d’api, incenso, olio di oliva amalgamati con latte fresco. Tutti gli oggetti da toelette venivano riposti in cofanetti decorati (fermagli per i capelli, bastoncini per il trucco, specchi, pettini) ,uno di questi oggetti fu ritrovato nella tomba di Kha e di Merit, oggi conservato al Museo Egizio di Torino. Da alcuni documenti risulta che all’epoca di Sethi I° gli operai che lavoravano alla necropoli di Tebe protestarono , perchè non erano state distribuite le razioni di oli contro le scottature solari, creme fatte con baccelli carrube e miele. Ricordo l’emozione che provai nel vedere la maschera d’oro di Tutankamon , restai senza fiato nel vedere gli occhi meravigliosi in quarzo bianco, le pupille in ossidiana nera, le sopracciglia e il contorno occhi sono di lapislazzuli, sguardo penetrante. La maschera è in oro massiccio (10 kg) che riporta dettagliatamente i lineamenti del RE bambino : naso sottile ,occhi truccati secondo le usanze, labbra carnose. Scoperta nel 1922 da Carter . UNA CURIOSITA ‘ , I LOBI DELLE ORECCHIE HANNO UNA LUNGHEZZA DIVERSA
Spero di ritornare a salutarlo.

Margherita Arancio

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IL RICORDO E’ UN FRAMMENTO DI TEMPO FERMO NEL CUORE



di Margherita Arancio

Ho sempre scritto dei siti archeologici della Valle dei RE, di Abusimbel , delle Piramidi, ma non mi sono mai soffermata a parlare delle donne Egiziane. Nella civiltà Egizia la bellezza aveva molti significati, la cosmesi era considerata una necessità per la cura e igiene del corpo, la bellezza esteriore non per ultimo aveva un fine religioso e una funzione funeraria. Il valore ornamentale della cosmesi divenne molto importante, donne e uomini cercavano di migliorare la propria immagine usando trucchi , creme , unguenti, in modo quotidiano. Plinio scriveva che l’Egitto era il più grande produttore di unguenti e pomate, le sostanze più raffinate venivano dal delta del Nilo ed erano custodite in vasetti molto belli, realizzati in alabastro(MUSEO DEL CAIRO) .

L’igiene e la cura della persona erano fondamentali, la pulizia del corpo era collegata anche alla purezza dello spirito tanto da far costruire bagni e servizi igienici nelle case. Erodoto scriveva “preferiscono essere puliti piuttosto che belli . Indossano vesti di lino sempre freschi e profumati.” La purificazione del corpo del Faraone era il primo rituale al quale il Re si sottoponeva ogni giorno, veniva truccato e cosparso di incenso . I Sacerdoti davano al sovrano delle piccole palline di natron da masticare per mantenere una buona igiene orale. Molte donne e uomini per motivi igienici usavano radersi il capo, ma solitamente le donne indossavano delle parrucche fatte di capelli umani intrecciati sulle quali veniva posto un cono profumato che con il calore si scioglieva e inumidiva i capelli di profumo. Le essenze erano usate da tutti i ceti sociali, naturalmente quelle più raffinate e costose erano solo per le classi agiate. Il profumo più famoso era il Kyphi, ottenuto con sedici piante selvatiche come bacche di ginepro, cedro, menta, pistacchio, cannella etc.. Il kyphi veniva applicato sui capelli e anche nelle parti intime. I colori utilizzati per gli occhi erano due , il verde ricavato dalla malachite e il nero dalla galena che servivano anche per la protezione degli occhi dal sole e dalle infezioni. Il bistro, oggi chiamato kajal , serviva per tracciare una linea nera sulle labbra e sugli occhi donando cosi’ uno sguardo magnetico. Per ringiovanire la pelle usavano stendere una miscela di creme a base di natron, alabastro, miele, sale marino, per le donne che avevano la pelle più scura si usava la polvere di alabastro mista al miele. Per le unghie e le labbra si usava mescolare ocra rossa diluita con grasso e resine . Anche le rughe venivano trattate con una crema applicata per sei giorni consecutivi composta di cera d’api, incenso, olio di oliva amalgamati con latte fresco. Tutti gli oggetti da toelette venivano riposti in cofanetti decorati (fermagli per i capelli, bastoncini per il trucco, specchi, pettini) ,uno di questi oggetti fu ritrovato nella tomba di Kha e di Merit, oggi conservato al Museo Egizio di Torino. Da alcuni documenti risulta che all’epoca di Sethi I° gli operai che lavoravano alla necropoli di Tebe protestarono , perchè non erano state distribuite le razioni di oli contro le scottature solari, creme fatte con baccelli carrube e miele. Ricordo l’emozione che provai nel vedere la maschera d’oro di Tutankamon , restai senza fiato nel vedere gli occhi meravigliosi in quarzo bianco, le pupille in ossidiana nera, le sopracciglia e il contorno occhi sono di lapislazzuli, sguardo penetrante. La maschera è in oro massiccio (10 kg) che riporta dettagliatamente i lineamenti del RE bambino : naso sottile ,occhi truccati secondo le usanze, labbra carnose. Scoperta nel 1922 da Carter . UNA CURIOSITA ‘ , I LOBI DELLE ORECCHIE HANNO UNA LUNGHEZZA DIVERSA
Spero di ritornare a salutarlo.

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Ho sempre scritto dei siti archeologici della Valle dei RE, di Abusimbel , delle Piramidi, ma non mi sono mai soffermata a parlare delle donne Egiziane. Nella civiltà Egizia la bellezza aveva molti significati, la cosmesi era considerata una necessità per la cura e igiene del corpo, la bellezza esteriore non per ultimo aveva un fine religioso e una funzione funeraria. Il valore ornamentale della cosmesi divenne molto importante, donne e uomini cercavano di migliorare la propria immagine usando trucchi , creme , unguenti, in modo quotidiano. Plinio scriveva che l’Egitto era il più grande produttore di unguenti e pomate, le sostanze più raffinate venivano dal delta del Nilo ed erano custodite in vasetti molto belli, realizzati in alabastro(MUSEO DEL CAIRO) .

L’igiene e la cura della persona erano fondamentali, la pulizia del corpo era collegata anche alla purezza dello spirito tanto da far costruire bagni e servizi igienici nelle case. Erodoto scriveva “preferiscono essere puliti piuttosto che belli . Indossano vesti di lino sempre freschi e profumati.” La purificazione del corpo del Faraone era il primo rituale al quale il Re si sottoponeva ogni giorno, veniva truccato e cosparso di incenso . I Sacerdoti davano al sovrano delle piccole palline di natron da masticare per mantenere una buona igiene orale. Molte donne e uomini per motivi igienici usavano radersi il capo, ma solitamente le donne indossavano delle parrucche fatte di capelli umani intrecciati sulle quali veniva posto un cono profumato che con il calore si scioglieva e inumidiva i capelli di profumo. Le essenze erano usate da tutti i ceti sociali, naturalmente quelle più raffinate e costose erano solo per le classi agiate. Il profumo più famoso era il Kyphi, ottenuto con sedici piante selvatiche come bacche di ginepro, cedro, menta, pistacchio, cannella etc.. Il kyphi veniva applicato sui capelli e anche nelle parti intime. I colori utilizzati per gli occhi erano due , il verde ricavato dalla malachite e il nero dalla galena che servivano anche per la protezione degli occhi dal sole e dalle infezioni. Il bistro, oggi chiamato kajal , serviva per tracciare una linea nera sulle labbra e sugli occhi donando cosi’ uno sguardo magnetico. Per ringiovanire la pelle usavano stendere una miscela di creme a base di natron, alabastro, miele, sale marino, per le donne che avevano la pelle più scura si usava la polvere di alabastro mista al miele. Per le unghie e le labbra si usava mescolare ocra rossa diluita con grasso e resine . Anche le rughe venivano trattate con una crema applicata per sei giorni consecutivi composta di cera d’api, incenso, olio di oliva amalgamati con latte fresco. Tutti gli oggetti da toelette venivano riposti in cofanetti decorati (fermagli per i capelli, bastoncini per il trucco, specchi, pettini) ,uno di questi oggetti fu ritrovato nella tomba di Kha e di Merit, oggi conservato al Museo Egizio di Torino. Da alcuni documenti risulta che all’epoca di Sethi I° gli operai che lavoravano alla necropoli di Tebe protestarono , perchè non erano state distribuite le razioni di oli contro le scottature solari, creme fatte con baccelli carrube e miele. Ricordo l’emozione che provai nel vedere la maschera d’oro di Tutankamon , restai senza fiato nel vedere gli occhi meravigliosi in quarzo bianco, le pupille in ossidiana nera, le sopracciglia e il contorno occhi sono di lapislazzuli, sguardo penetrante. La maschera è in oro massiccio (10 kg) che riporta dettagliatamente i lineamenti del RE bambino : naso sottile ,occhi truccati secondo le usanze, labbra carnose. Scoperta nel 1922 da Carter . UNA CURIOSITA ‘ , I LOBI DELLE ORECCHIE HANNO UNA LUNGHEZZA DIVERSA
Spero di ritornare a salutarlo.

Margherita Arancio

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