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Thailandia: voli viaggi tuc tuc ...


Destinazione Udon Thani
di Marco Rolla

Il primo volo è stato Cagliari-Roma con la compagnia ITA nella quale, nonostante il prezzo del volo abbia inciso il 20% sul costo complessivo di viaggio è stato offerto come servizio di rinfresco nulla più che dell’acqua.

All’arrivo all’aeroporto di Fiumicino, dopo il cambio del Terminal ed il passaggio nella zona dei voli internazionali con controllo del passaporto tramite riconoscimento biometrico facciale, e dopo alcune ore di attesa, siamo stati imbarcati in un Airbus A350 della compagnia Qatar Airways, un abisso se confrontato alla “nostra” ITA, anche in classe economica: ogni posto era dotato di televisore dal quale era possibile seguire il tragitto dell’aereo, osservare il volo dalle telecamere esterne, giocare o guardare film su ampia scelta e disponibili in varie lingue, oltre a coperta, cuscino, cuffie e un kit per il riposo e uno per l’igiene personale. Il servizio a bordo è stato impeccabile, oltre ai pasti, le bevande analcoliche o alcoliche potevano essere richieste senza limite, i bagni erano puliti e il personale molto disponibile.

Dopo circa 6 ore di volo siamo arrivati all’aeroporto Hamad di Doha per uno scalo di due ore, che potrebbero sembrare tante ma in realtà sono state sufficienti a malapena per arrivare dalla zona arrivi al gate per la ripartenza verso Bangkok. L’immenso aeroporto di Doha, è suddiviso in cinque aree e all’interno è presente anche una zona allestita come una foresta, è ben organizzato e fornito di WiFi gratuito, negozi di ogni genere, bar, servizi igienici puliti, ampie aree fumatori e anche delle aree destinate alla preghiera, divise tra uomini e donne… ma i costi sono molto elevati, un panino, una bibita e una bottiglia d’acqua mi sono costati circa 22 euro.

Dopo circa 50 minuti di camminata, con anche breve sosta al bagno, ho raggiunto finalmente il gate per riprendere il viaggio verso Bangkok dove siamo arrivati dopo sei ore e mezza di volo, questa volta su un Boing 777 un po’ più datato rispetto all’Airbus del primo volo, ma comunque confortevole e pulito. Il viaggio di ritorno in Italia non è stato diverso a parte un maggior controllo sul peso del bagaglio e maggiori controlli all’aeroporto a Bangkok nel quale, per i voli internazionali, bisogna passare un body scanner e una serie di riconoscimenti biometrici-facciali.

Arrivati a Bangkok all’aeroporto di Suvarnabhumi siamo saliti direttamente su una metropolitana interna che ci ha trasferiti nell’Hub principale per il controllo passaporto e il successivo ritiro dei bagagli tutto ben organizzato ed in assoluta tranquillità e senza eccessivi controlli. L’aeroporto è fornito di ogni servizio a prezzi per noi modici, è possibile depositare i bagagli e lasciarli in custodia, è presente dall’interno dell’aeroporto una linea ferroviaria “Airlink” che permette il collegamento diretto con la linea blu della metropolitana, ma prima di uscire dall’aeroporto vi consiglio di acquistare una scheda telefonica locale e cambiare i vostri soldi coi Bath thailandesi nei box dell’aeroporto al piano inferiore di fronte all’ingresso della stazione ferroviaria,: hanno in assoluto il miglior rapporto per il cambio, anche rispetto alle banche.

La Thailandia è un Paese molto sicuro: qualche piccolo rischio può esserci giusto in alcune zone turistiche o di confine. Vi consiglio di portarvi contanti e di non fare affidamento sulle carte di credito perché poco utilizzate in tutto il Paese e con costi esorbitanti per prelievo e cambio, tutto si paga in contanti, in ogni caso troverete postazioni per il prelievo ATM un po’ ovunque e nei grandi centri commerciali sono presenti anche gli uffici bancari a orario prolungato.

Fate attenzione quando uscirete dall’aeroporto, perché dopo un lungo viaggio con l’aria condizionata dell’aereo e degli aeroporti, lo shock termico e climatico è molto pesante, acclimatatevi per un po’ in prossimità delle uscite.

La prima notte ho dovuto passarla a Bangkok perché l’aereo per Udon Thani era il giorno successivo con Air China, dopo il decollo una brusca virata ci ha fatto pensare al peggio, ma anche il volo di ritorno qualche settimana più tardi con la compagnia Thai Lion Air non è stato dei più piacevoli.

Capisco l’emozione di voler trovare un hotel in centro, ma in una città come Bangkok la soluzione migliore è trovare una sistemazione in prossimità delle fermate della metropolitana, senza dubbio il mezzo più agevole per spostarsi in una città con elevato traffico. Per gli spostamenti cittadini e in luoghi dove non è presente la metropolitana, conviene recarsi alla fermata il più possibile vicina al luogo e da lì eventualmente chiamare un taxi, fate sempre molta attenzione mentre attraversate le strade sia perché la guida è a sinistra sia perché raramente gli automobilisti si fermano.

Salvo non vogliate prenderlo per mera soddisfazione turistica, vi sconsiglio il tuc tuc: guidano in maniera pericolosa e bisogna trattare il prezzo. Anche i tassisti a volte cercano di contrattare prezzi diversi da quelli del tassametro ma in tutta la Thailandia sono in funzione alcune applicazioni molto valide, come Crab, che vi permettono di conoscere prima il prezzo, il mezzo utilizzato e il viso dell’autista oltre che a superare la barriera della lingua, perché al di fuori delle città turistiche, quasi nessuno parla inglese e il traduttore di Google è molto inaffidabile.

I taxi hanno comunque costi molto bassi se proporzionati ai nostri, un viaggio di 52 km da Udon Thani a Nong Khai, al confine col Laos, costa circa 600 Baht (15 euro). Per la scelta dell’hotel mi sono affidato al consiglio di un amico che passa l’inverno lì ma la prima notte in periferia non è stata molto piacevole...

Il giorno successivo mi sono spostato in centro e ho trovato un hotel, sempre su suo consiglio, in zona centralissima, dignitoso considerando la media degli hotel non di lusso, e al prezzo per noi occidentali decisamente modico di 420 Baht (11 euro) a notte inoltre, salvo rari casi, è bene sapere che i prezzi degli hotel si riferiscono al costo della stanza a prescindere che si sia da soli o in coppia. So che può sembrare strano, ma il numero delle strutture ricettive è molto elevato e non conviene prenotare gli hotel dall’Italia, i costi sono più alti e se si prenota per più notti in un hotel che si rivela poi inadeguato dovrete affrontare una ulteriore spesa per il cambio.

In Asia il sito per prenotazioni che va per la maggiore è Agodà, potete prenotare l’hotel anche poco prima di andarci e generalmente a prezzi anche inferiori della prenotazione in loco, ma non basatevi sulle foto e nemmeno sugli hotel con poche recensioni, con un po’ d’attenzione troverete sicuramente hotel con centinaia di recensioni e a prezzi adeguati.

Per gli spostamenti in zona centrale si può tranquillamente andare a piedi o chiamare un taxi, se poi ve la sentite di guidare, potreste anche noleggiare un’auto o uno scooter se possedete la patente internazionale ma in alternativa potete, con qualche pratica burocratica non complessa, fare richiesta della patente thailandese biennale per turismo (valida solo in Thailandia) il cui costo è di 500 (12,50 euro) Baht più la visita medica, che io ho fatto in ospedale al prezzo di 200 Baht (5 euro). Ricordatevi di non suonare mai il clacson, può essere interpretato come offensivo e fate molta attenzione perché in Thailandia è consentita l’inversione a “U” nelle strade e se ci si muove nell’estrema corsia di sinistra e si deve svoltare a sinistra, è consentito il passaggio anche col semaforo rosso.

Quando ci si reca alla motorizzazione, il rilascio della patente è immediato, ma per chi è già in possesso della patente europea, bisogna solo sottoporsi ad un piccolo esame per testare la prontezza di riflessi con un macchinario simile ad un vecchio videogioco da sala, chi invece non è in possesso della patente europea o richiede la patente per una classe diversa dovrà sostenere anche l’esame sulla segnaletica e l’esame pratico. Bisogna tener conto che per ogni tipologia di patente sarà necessario produrre ogni volta gli stessi documenti e ridare sempre l’esame se necessario, non si può quindi ottenere la patente A e la B nello stesso esame.

Il maggior vantaggio del possesso della loro patente è che vale come documento di identificazione e quindi non è necessario girare col passaporto all’interno dello Stato. In linea generale gli spostamenti sono abbastanza agevoli, è possibile spostarsi in treno o in città come Bangkok con delle imbarcazioni “taxi” che solcano il fiume Chao Praya e che si pagano direttamente a bordo. La cosa forse alla quale dovete fare maggiore attenzione in caso di discussioni (da evitare) o di incidenti è che siete degli stranieri, dei “farang” e i farang in Thailandia hanno sempre torto …

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Thailandia: voli viaggi tuc tuc ...


Destinazione Udon Thani
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Il primo volo è stato Cagliari-Roma con la compagnia ITA nella quale, nonostante il prezzo del volo abbia inciso il 20% sul costo complessivo di viaggio è stato offerto come servizio di rinfresco nulla più che dell’acqua.

All’arrivo all’aeroporto di Fiumicino, dopo il cambio del Terminal ed il passaggio nella zona dei voli internazionali con controllo del passaporto tramite riconoscimento biometrico facciale, e dopo alcune ore di attesa, siamo stati imbarcati in un Airbus A350 della compagnia Qatar Airways, un abisso se confrontato alla “nostra” ITA, anche in classe economica: ogni posto era dotato di televisore dal quale era possibile seguire il tragitto dell’aereo, osservare il volo dalle telecamere esterne, giocare o guardare film su ampia scelta e disponibili in varie lingue, oltre a coperta, cuscino, cuffie e un kit per il riposo e uno per l’igiene personale. Il servizio a bordo è stato impeccabile, oltre ai pasti, le bevande analcoliche o alcoliche potevano essere richieste senza limite, i bagni erano puliti e il personale molto disponibile.

Dopo circa 6 ore di volo siamo arrivati all’aeroporto Hamad di Doha per uno scalo di due ore, che potrebbero sembrare tante ma in realtà sono state sufficienti a malapena per arrivare dalla zona arrivi al gate per la ripartenza verso Bangkok. L’immenso aeroporto di Doha, è suddiviso in cinque aree e all’interno è presente anche una zona allestita come una foresta, è ben organizzato e fornito di WiFi gratuito, negozi di ogni genere, bar, servizi igienici puliti, ampie aree fumatori e anche delle aree destinate alla preghiera, divise tra uomini e donne… ma i costi sono molto elevati, un panino, una bibita e una bottiglia d’acqua mi sono costati circa 22 euro.

Dopo circa 50 minuti di camminata, con anche breve sosta al bagno, ho raggiunto finalmente il gate per riprendere il viaggio verso Bangkok dove siamo arrivati dopo sei ore e mezza di volo, questa volta su un Boing 777 un po’ più datato rispetto all’Airbus del primo volo, ma comunque confortevole e pulito. Il viaggio di ritorno in Italia non è stato diverso a parte un maggior controllo sul peso del bagaglio e maggiori controlli all’aeroporto a Bangkok nel quale, per i voli internazionali, bisogna passare un body scanner e una serie di riconoscimenti biometrici-facciali.

Arrivati a Bangkok all’aeroporto di Suvarnabhumi siamo saliti direttamente su una metropolitana interna che ci ha trasferiti nell’Hub principale per il controllo passaporto e il successivo ritiro dei bagagli tutto ben organizzato ed in assoluta tranquillità e senza eccessivi controlli. L’aeroporto è fornito di ogni servizio a prezzi per noi modici, è possibile depositare i bagagli e lasciarli in custodia, è presente dall’interno dell’aeroporto una linea ferroviaria “Airlink” che permette il collegamento diretto con la linea blu della metropolitana, ma prima di uscire dall’aeroporto vi consiglio di acquistare una scheda telefonica locale e cambiare i vostri soldi coi Bath thailandesi nei box dell’aeroporto al piano inferiore di fronte all’ingresso della stazione ferroviaria,: hanno in assoluto il miglior rapporto per il cambio, anche rispetto alle banche.

La Thailandia è un Paese molto sicuro: qualche piccolo rischio può esserci giusto in alcune zone turistiche o di confine. Vi consiglio di portarvi contanti e di non fare affidamento sulle carte di credito perché poco utilizzate in tutto il Paese e con costi esorbitanti per prelievo e cambio, tutto si paga in contanti, in ogni caso troverete postazioni per il prelievo ATM un po’ ovunque e nei grandi centri commerciali sono presenti anche gli uffici bancari a orario prolungato.

Fate attenzione quando uscirete dall’aeroporto, perché dopo un lungo viaggio con l’aria condizionata dell’aereo e degli aeroporti, lo shock termico e climatico è molto pesante, acclimatatevi per un po’ in prossimità delle uscite.

La prima notte ho dovuto passarla a Bangkok perché l’aereo per Udon Thani era il giorno successivo con Air China, dopo il decollo una brusca virata ci ha fatto pensare al peggio, ma anche il volo di ritorno qualche settimana più tardi con la compagnia Thai Lion Air non è stato dei più piacevoli.

Capisco l’emozione di voler trovare un hotel in centro, ma in una città come Bangkok la soluzione migliore è trovare una sistemazione in prossimità delle fermate della metropolitana, senza dubbio il mezzo più agevole per spostarsi in una città con elevato traffico. Per gli spostamenti cittadini e in luoghi dove non è presente la metropolitana, conviene recarsi alla fermata il più possibile vicina al luogo e da lì eventualmente chiamare un taxi, fate sempre molta attenzione mentre attraversate le strade sia perché la guida è a sinistra sia perché raramente gli automobilisti si fermano.

Salvo non vogliate prenderlo per mera soddisfazione turistica, vi sconsiglio il tuc tuc: guidano in maniera pericolosa e bisogna trattare il prezzo. Anche i tassisti a volte cercano di contrattare prezzi diversi da quelli del tassametro ma in tutta la Thailandia sono in funzione alcune applicazioni molto valide, come Crab, che vi permettono di conoscere prima il prezzo, il mezzo utilizzato e il viso dell’autista oltre che a superare la barriera della lingua, perché al di fuori delle città turistiche, quasi nessuno parla inglese e il traduttore di Google è molto inaffidabile.

I taxi hanno comunque costi molto bassi se proporzionati ai nostri, un viaggio di 52 km da Udon Thani a Nong Khai, al confine col Laos, costa circa 600 Baht (15 euro). Per la scelta dell’hotel mi sono affidato al consiglio di un amico che passa l’inverno lì ma la prima notte in periferia non è stata molto piacevole...

Il giorno successivo mi sono spostato in centro e ho trovato un hotel, sempre su suo consiglio, in zona centralissima, dignitoso considerando la media degli hotel non di lusso, e al prezzo per noi occidentali decisamente modico di 420 Baht (11 euro) a notte inoltre, salvo rari casi, è bene sapere che i prezzi degli hotel si riferiscono al costo della stanza a prescindere che si sia da soli o in coppia. So che può sembrare strano, ma il numero delle strutture ricettive è molto elevato e non conviene prenotare gli hotel dall’Italia, i costi sono più alti e se si prenota per più notti in un hotel che si rivela poi inadeguato dovrete affrontare una ulteriore spesa per il cambio.

In Asia il sito per prenotazioni che va per la maggiore è Agodà, potete prenotare l’hotel anche poco prima di andarci e generalmente a prezzi anche inferiori della prenotazione in loco, ma non basatevi sulle foto e nemmeno sugli hotel con poche recensioni, con un po’ d’attenzione troverete sicuramente hotel con centinaia di recensioni e a prezzi adeguati.

Per gli spostamenti in zona centrale si può tranquillamente andare a piedi o chiamare un taxi, se poi ve la sentite di guidare, potreste anche noleggiare un’auto o uno scooter se possedete la patente internazionale ma in alternativa potete, con qualche pratica burocratica non complessa, fare richiesta della patente thailandese biennale per turismo (valida solo in Thailandia) il cui costo è di 500 (12,50 euro) Baht più la visita medica, che io ho fatto in ospedale al prezzo di 200 Baht (5 euro). Ricordatevi di non suonare mai il clacson, può essere interpretato come offensivo e fate molta attenzione perché in Thailandia è consentita l’inversione a “U” nelle strade e se ci si muove nell’estrema corsia di sinistra e si deve svoltare a sinistra, è consentito il passaggio anche col semaforo rosso.

Quando ci si reca alla motorizzazione, il rilascio della patente è immediato, ma per chi è già in possesso della patente europea, bisogna solo sottoporsi ad un piccolo esame per testare la prontezza di riflessi con un macchinario simile ad un vecchio videogioco da sala, chi invece non è in possesso della patente europea o richiede la patente per una classe diversa dovrà sostenere anche l’esame sulla segnaletica e l’esame pratico. Bisogna tener conto che per ogni tipologia di patente sarà necessario produrre ogni volta gli stessi documenti e ridare sempre l’esame se necessario, non si può quindi ottenere la patente A e la B nello stesso esame.

Il maggior vantaggio del possesso della loro patente è che vale come documento di identificazione e quindi non è necessario girare col passaporto all’interno dello Stato. In linea generale gli spostamenti sono abbastanza agevoli, è possibile spostarsi in treno o in città come Bangkok con delle imbarcazioni “taxi” che solcano il fiume Chao Praya e che si pagano direttamente a bordo. La cosa forse alla quale dovete fare maggiore attenzione in caso di discussioni (da evitare) o di incidenti è che siete degli stranieri, dei “farang” e i farang in Thailandia hanno sempre torto …

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Destinazione Udon Thani
di Marco Rolla

Il primo volo è stato Cagliari-Roma con la compagnia ITA nella quale, nonostante il prezzo del volo abbia inciso il 20% sul costo complessivo di viaggio è stato offerto come servizio di rinfresco nulla più che dell’acqua.

All’arrivo all’aeroporto di Fiumicino, dopo il cambio del Terminal ed il passaggio nella zona dei voli internazionali con controllo del passaporto tramite riconoscimento biometrico facciale, e dopo alcune ore di attesa, siamo stati imbarcati in un Airbus A350 della compagnia Qatar Airways, un abisso se confrontato alla “nostra” ITA, anche in classe economica: ogni posto era dotato di televisore dal quale era possibile seguire il tragitto dell’aereo, osservare il volo dalle telecamere esterne, giocare o guardare film su ampia scelta e disponibili in varie lingue, oltre a coperta, cuscino, cuffie e un kit per il riposo e uno per l’igiene personale. Il servizio a bordo è stato impeccabile, oltre ai pasti, le bevande analcoliche o alcoliche potevano essere richieste senza limite, i bagni erano puliti e il personale molto disponibile.

Dopo circa 6 ore di volo siamo arrivati all’aeroporto Hamad di Doha per uno scalo di due ore, che potrebbero sembrare tante ma in realtà sono state sufficienti a malapena per arrivare dalla zona arrivi al gate per la ripartenza verso Bangkok. L’immenso aeroporto di Doha, è suddiviso in cinque aree e all’interno è presente anche una zona allestita come una foresta, è ben organizzato e fornito di WiFi gratuito, negozi di ogni genere, bar, servizi igienici puliti, ampie aree fumatori e anche delle aree destinate alla preghiera, divise tra uomini e donne… ma i costi sono molto elevati, un panino, una bibita e una bottiglia d’acqua mi sono costati circa 22 euro.

Dopo circa 50 minuti di camminata, con anche breve sosta al bagno, ho raggiunto finalmente il gate per riprendere il viaggio verso Bangkok dove siamo arrivati dopo sei ore e mezza di volo, questa volta su un Boing 777 un po’ più datato rispetto all’Airbus del primo volo, ma comunque confortevole e pulito. Il viaggio di ritorno in Italia non è stato diverso a parte un maggior controllo sul peso del bagaglio e maggiori controlli all’aeroporto a Bangkok nel quale, per i voli internazionali, bisogna passare un body scanner e una serie di riconoscimenti biometrici-facciali.

Arrivati a Bangkok all’aeroporto di Suvarnabhumi siamo saliti direttamente su una metropolitana interna che ci ha trasferiti nell’Hub principale per il controllo passaporto e il successivo ritiro dei bagagli tutto ben organizzato ed in assoluta tranquillità e senza eccessivi controlli. L’aeroporto è fornito di ogni servizio a prezzi per noi modici, è possibile depositare i bagagli e lasciarli in custodia, è presente dall’interno dell’aeroporto una linea ferroviaria “Airlink” che permette il collegamento diretto con la linea blu della metropolitana, ma prima di uscire dall’aeroporto vi consiglio di acquistare una scheda telefonica locale e cambiare i vostri soldi coi Bath thailandesi nei box dell’aeroporto al piano inferiore di fronte all’ingresso della stazione ferroviaria,: hanno in assoluto il miglior rapporto per il cambio, anche rispetto alle banche.

La Thailandia è un Paese molto sicuro: qualche piccolo rischio può esserci giusto in alcune zone turistiche o di confine. Vi consiglio di portarvi contanti e di non fare affidamento sulle carte di credito perché poco utilizzate in tutto il Paese e con costi esorbitanti per prelievo e cambio, tutto si paga in contanti, in ogni caso troverete postazioni per il prelievo ATM un po’ ovunque e nei grandi centri commerciali sono presenti anche gli uffici bancari a orario prolungato.

Fate attenzione quando uscirete dall’aeroporto, perché dopo un lungo viaggio con l’aria condizionata dell’aereo e degli aeroporti, lo shock termico e climatico è molto pesante, acclimatatevi per un po’ in prossimità delle uscite.

La prima notte ho dovuto passarla a Bangkok perché l’aereo per Udon Thani era il giorno successivo con Air China, dopo il decollo una brusca virata ci ha fatto pensare al peggio, ma anche il volo di ritorno qualche settimana più tardi con la compagnia Thai Lion Air non è stato dei più piacevoli.

Capisco l’emozione di voler trovare un hotel in centro, ma in una città come Bangkok la soluzione migliore è trovare una sistemazione in prossimità delle fermate della metropolitana, senza dubbio il mezzo più agevole per spostarsi in una città con elevato traffico. Per gli spostamenti cittadini e in luoghi dove non è presente la metropolitana, conviene recarsi alla fermata il più possibile vicina al luogo e da lì eventualmente chiamare un taxi, fate sempre molta attenzione mentre attraversate le strade sia perché la guida è a sinistra sia perché raramente gli automobilisti si fermano.

Salvo non vogliate prenderlo per mera soddisfazione turistica, vi sconsiglio il tuc tuc: guidano in maniera pericolosa e bisogna trattare il prezzo. Anche i tassisti a volte cercano di contrattare prezzi diversi da quelli del tassametro ma in tutta la Thailandia sono in funzione alcune applicazioni molto valide, come Crab, che vi permettono di conoscere prima il prezzo, il mezzo utilizzato e il viso dell’autista oltre che a superare la barriera della lingua, perché al di fuori delle città turistiche, quasi nessuno parla inglese e il traduttore di Google è molto inaffidabile.

I taxi hanno comunque costi molto bassi se proporzionati ai nostri, un viaggio di 52 km da Udon Thani a Nong Khai, al confine col Laos, costa circa 600 Baht (15 euro). Per la scelta dell’hotel mi sono affidato al consiglio di un amico che passa l’inverno lì ma la prima notte in periferia non è stata molto piacevole...

Il giorno successivo mi sono spostato in centro e ho trovato un hotel, sempre su suo consiglio, in zona centralissima, dignitoso considerando la media degli hotel non di lusso, e al prezzo per noi occidentali decisamente modico di 420 Baht (11 euro) a notte inoltre, salvo rari casi, è bene sapere che i prezzi degli hotel si riferiscono al costo della stanza a prescindere che si sia da soli o in coppia. So che può sembrare strano, ma il numero delle strutture ricettive è molto elevato e non conviene prenotare gli hotel dall’Italia, i costi sono più alti e se si prenota per più notti in un hotel che si rivela poi inadeguato dovrete affrontare una ulteriore spesa per il cambio.

In Asia il sito per prenotazioni che va per la maggiore è Agodà, potete prenotare l’hotel anche poco prima di andarci e generalmente a prezzi anche inferiori della prenotazione in loco, ma non basatevi sulle foto e nemmeno sugli hotel con poche recensioni, con un po’ d’attenzione troverete sicuramente hotel con centinaia di recensioni e a prezzi adeguati.

Per gli spostamenti in zona centrale si può tranquillamente andare a piedi o chiamare un taxi, se poi ve la sentite di guidare, potreste anche noleggiare un’auto o uno scooter se possedete la patente internazionale ma in alternativa potete, con qualche pratica burocratica non complessa, fare richiesta della patente thailandese biennale per turismo (valida solo in Thailandia) il cui costo è di 500 (12,50 euro) Baht più la visita medica, che io ho fatto in ospedale al prezzo di 200 Baht (5 euro). Ricordatevi di non suonare mai il clacson, può essere interpretato come offensivo e fate molta attenzione perché in Thailandia è consentita l’inversione a “U” nelle strade e se ci si muove nell’estrema corsia di sinistra e si deve svoltare a sinistra, è consentito il passaggio anche col semaforo rosso.

Quando ci si reca alla motorizzazione, il rilascio della patente è immediato, ma per chi è già in possesso della patente europea, bisogna solo sottoporsi ad un piccolo esame per testare la prontezza di riflessi con un macchinario simile ad un vecchio videogioco da sala, chi invece non è in possesso della patente europea o richiede la patente per una classe diversa dovrà sostenere anche l’esame sulla segnaletica e l’esame pratico. Bisogna tener conto che per ogni tipologia di patente sarà necessario produrre ogni volta gli stessi documenti e ridare sempre l’esame se necessario, non si può quindi ottenere la patente A e la B nello stesso esame.

Il maggior vantaggio del possesso della loro patente è che vale come documento di identificazione e quindi non è necessario girare col passaporto all’interno dello Stato. In linea generale gli spostamenti sono abbastanza agevoli, è possibile spostarsi in treno o in città come Bangkok con delle imbarcazioni “taxi” che solcano il fiume Chao Praya e che si pagano direttamente a bordo. La cosa forse alla quale dovete fare maggiore attenzione in caso di discussioni (da evitare) o di incidenti è che siete degli stranieri, dei “farang” e i farang in Thailandia hanno sempre torto …

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